Con la decima tappa da Rieti a Foligno, nella giornata di ieri si è chiusa la prima settimana di Giro E. Sono stati 760 i km percorsi fino ad oggi, per un dislivello complessivo di 11.400 metri. Chi ha partecipato a tutte e dieci le tappe è Elisa Scarlatta, influencer sui pedali (il suo profilo Instagram ha oltre 64 mila follower), che fa parte del Team Toyota, uno dei 9 team iscritti alla manifestazione.

Biellese, madre di due figli, Elisa ha una passione innata per la bici da corsa che è riuscita a trasformare in un lavoro. “Ma principalmente resta ancora il mio principale divertimento” ci racconta poco dopo il traguardo in centro a Foligno. E la eBike? un mezzo per avvicinare le persone ad uno sport meraviglioso, in particolare le donne.

Elisa, ci racconta le impressioni a caldo di queste prime dieci giornate di Giro E?

Sta andando bene, anche se i percorsi sono molto impegnativi e il tempo negli ultimi giorni non ci ha aiutato. A Foligno però siamo stati fortunati: abbiamo trovato finalmente il sole e come squadra siamo riusciti ad arrivare al traguardo tutti insieme senza lasciare nessuno indietro, che poi questo è il vero spirito del Giro E.

Ecco, prendiamo ad esempio un percorso particolarmente ondulato come quello che ha portato il gruppo del Giro E a Foligno. Com’è stato affrontarlo in eBike?

Il vero merito delle eBike è quello di dare una mano nei momenti di difficoltà. Il mio team non sarebbe arrivato “compatto” al traguardo senza l’aiuto della pedalata assistita. In percorsi ricchi di sali e scendi, l’eBike ti fornisce la spinta giusta per restare in gruppo. Discorso diverso invece nelle tappe che presentano ampi tratti di pianura. Lì servirebbe forse qualche km assistito in più rispetto al limite dei 25 km/h (ne abbiamo parlato anche qui), riuscendo anche solo ad arrivare a 30 km/h. Nei tratti in piano, dove si raggiunge facilmente un’alta velocità, può risultare quasi difficoltoso spingere una bici di oltre 16 chili. Per questo, rispetto alle eMTB, credo che le eRoad abbiano ancora molta strada da fare, ma si stanno muovendo nel verso giusto.

A differenza dei partecipanti al Giro d’Italia, voi del Giro E avete tempo di godervi le bellezze lungo il percorso?

Assolutamente sì! Anzi, da questo punto di vista la tappa da Rieti a Foligno anche grazie al sole è stata una delle più belle da punto di vista paesaggistico! Anche qui il merito va all’eBike: riesci a vedere qualcosa in più perché  sei meno stanco e provato fisicamente. Puoi prenderti il tempo per guardare il paesaggio intorno a te e questo è ciò che ti fa amare la bici.

Sabato arriva lo Zoncolan, la salita più dura d’Europa: 14 km all’8.5% di pendenza media. Una salita che nel tratto più duro tocca il 27% di pendenza. Paura?

Sarà certamente il momento più impegnativo del Giro E e la salita che tutti temono. Ma grazie all’eBike anche chi non ha una preparazione elevata sarà in grado di arrivare in cima. E la bellezza sarà proprio racchiusa in quel momento, nel trarre soddisfazione dall’aver compiuto un’impresa e dire “ce l’ho fatta”. Toccare la vetta delle salite ti dà un benessere interiore impagabile.

Come influencer ,al Giro E si fa portatrice di qualche messaggio in particolare?

Sì, vorrei mostrare a tutte le donne che è possibile coltivare le proprie passioni nonostante gli impegni della famiglia. Anche io sono una mamma, ho due figli ma questo non mi impedisce di ritagliarmi un piccolo spazio ogni giorno per pedalare. La bici, muscolare o eBike che sia, è lo sport perfetto per noi donne e vorrei che in tante si avvicinassero e lo provassero. Basta avere la voglia di farlo e non fermarsi al primo ostacolo.

A proposito, lei è l’unica donna vicecapitano dei team che partecipano al Giro E. C’è un po’ di cavalleria in gruppo?

In alcune tappe sono stata l’unica donna di tutto il Giro E! (ride, ndr). Diciamo che gli altri vicecapitani sono gentili con me, mi supportano sempre e in gruppo mi fanno sentire una reginetta. Ma quando bisogna disputare le volate per i punti della classifica, la competizione prende il sopravvento. Devo sempre misurarmi contro 5 o 6 uomini e non riesco mai a finire nei primi posti. Ma non demordo e non mi do certo per vinta!

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