Non pedala, ma quando ancora non era direttore esecutivo di ENIT (Agenzia nazionale del turismo) Giovanni Bastianelli ha seguito come appassionato 10 mondiali di ciclismo all’estero. Adesso, per far combaciare la sua passione per la bicicletta con l’intento di promozione del turismo in Italia il dirigente pesarese supporta il Giro E con la sua squadra capitanata dall’ex professionista Max Lelli e cerca di diffondere le bellezze dell’Italia attraverso una web radio dal nome piuttosto evocativo: Visit Italy Web Radio.
Direttore, che ruolo ricopre ENIT al Giro d’Italia e al Giro E?
ENIT (l’ente più antico in Italia, in attività fin dal 1919, ndr) ha lo scopo principale di promuovere il turismo italiano all’estero. Per questo, qua al Giro E invitiamo giornalisti e tour operator di tutto il mondo a partecipare nella nostra squadra affinché possano raccontare la straordinaria esperienza vissuta sulle nostre strade. Già da tre anni siamo al fianco del Giro E. Inoltre, aiutiamo e supportiamo il Giro d’Italia nella produzione delle immagini che offriamo a tutto il mondo. Approfondiamo con delle cartoline turistiche le località dove transita la corsa e cerchiamo di utilizzare queste immagini dando loro un contenuto turistico.
Sembra che il ciclismo sia per lei una passione e per ENIT uno straordinario mezzo di promozione del territorio…
In questo periodo storico, siamo molto concentrati sui “giri” in bicicletta. Eravamo presenti lo scorso anno al Giro Under 23, siamo al Giro d’Italia adesso e saremo all’Adriatica Ionica Race tra qualche mese. Essendo il nostro lavoro proiettato soprattutto ad un pubblico estero, in passato siamo stati presenti anche alla Vuelta in Spagna e in Belgio alla Liegi-Bastogne-Liegi e alla Freccia Vallone. In questo modo cerchiamo di andare a colpire il pubblico molto affezionato alla bicicletta.
Chi sono i testimonial del vostro team?
Quest’anno, per via dei problemi logistici legati al coronavirus, abbiamo invitato più giornalisti italiani delle testate più importanti. Giovanni Bruno di Sky Sport, ad esempio, ha partecipato alla prima tappa. Prossimamente avremo altre personalità di spicco dello sport italiano come Juri Chechi per le tappe in Toscana e Moreno Argentin per quelle in Vento. Anche qualche politico ha chiesto di partecipare. Improvvisamente si è scoperto che anche loro fanno un uso smisurato della bicicletta per tenersi in forma!
Fuori dall’esperienza del Giro E, che valore ha oggi l’eBike per il turismo in Italia?
Crediamo che l’eBike sia un veicolo turistico importantissimo e la sostenibilità viene per noi al primo posto tra le filosofie di promozione del nostro paese. L’eBike è un moltiplicatore di turismo. Ci sono delle vette difficili da raggiungere con la bici normale anche per chi è allenato, ma che divengono a portata di pedale con una bici elettrica. In cima alla salita, in sella ad un’eBike ci arriva tutta la famiglia. Bisogna saperla usare e per questo dev’esserci una formazione per saperla mandare sia in strada che, soprattutto, in discesa fuori strada.
ENIT offre una formazione in tal senso?
Sì, ci stiamo rendiamo conto che dobbiamo fare formazione anche per quanto riguarda la promozione del mezzo stesso e non per insegnare ad utilizzare lo stesso. In tal senso, proviamo a spiegare ai territori che non basta fare l’accostamento montagna-eBike ma bisogna piuttosto illustrare come la bicicletta a pedalata assistita si cali nel contesto: cos’è? come si utilizza,? come permette di far vivere a pieno l’esperienza? Bisogna spiegare che l’eBike non è uno scooter ma che servono comunque le gambe e avere dimestichezza col mezzo per divertirsi in sicurezza.
Cosa fa ENIT per il turismo lento e bike friendly?
Promuoviamo questo tipo di turismo insieme alle regioni. Non inventiamo nulla: è il mondo che chiede sempre più questo prodotto. Non è mai la destinazione ad orientare i gusti del turista, semmai vale il contrario! Ormai sempre più turisti europei vengono in vacanza per fare anche attività fisica e il 60% di questi porta la bicicletta con sé.
Qual è la sinergia creata con le regioni? Si dimostrano ricettive verso i gusti dei turisti ciclisti?
ENIT è sempre stato al servizio delle Regioni, siano esse più o meno sensibili al tema. Anche qui, il nostro scopo principale è fare promozione. Ormai non ci sono più regioni italiane che non puntino sul turismo in bicicletta. Questo è diventato il modo ideale di vedere l’Italia, esplorandola lentamente e riuscendo a vedere molte più cose con i giusti tempi. Il coronavirus ha innalzato molto la sensibilità delle regioni nei confronti del tema della promozione. Molti territori si sono resi conto che la loro vita dipendeva in gran parte dal turismo. Mancando questo, ne hanno sofferto talmente tanto che adesso sono molto più concentrate sull’aspetto bike friendly.
Quest’anno al Giro E siete presenti anche con la vostra nuova web radio, di cosa si tratta?
È stata una mia idea. Si chiama Visit Italy Web Radio e attraverso di essa proviamo a raccontare le bellezze dei luoghi dove passa il Giro. Non solo, vogliamo diffondere la musica italiana in tutto il mondo e far venir voglia di visitare i nostri territori attraverso le canzoni. Lo scopo principale é quello di implementare la conoscenza dell’Italia attraverso uno strumento capillare e amabile come la radio ossia un mezzo capace di arrivare ovunque e di fare la differenza (proprio come l’eBike, ndr)