Il rischio che le eBike vengano “truccate” o modificate è reale. A tutti i negozianti è capitato il cliente che chiede “come si fa a sbloccare la bici”. Le case sono fortemente contrarie a qualsiasi manomissione o modifica del setting dei motori portandoli fuori dagli standard di legge. Sotto l’egida di CONEBI, la Confederazione dell’industria europea della bicicletta, 15 associazioni nazionali dell’industria della bicicletta e 68 aziende hanno firmato un impegno a livello di settore per prevenire la manomissione delle eBike.
Lo sblocco e la modifica delle eBike
Il fenomeno delle eBike continua a crescere a ritmi impressionanti. In numerosi paesi il numero di eBike vendute ogni anno è vicino al numero di bici. Il fatturato derivante dalla vendita di eBike è addirittura superiore per via dell’elevato costo. In questo “nuovo mondo” vi è il rischio che venga offerta anche la manomissione dei sistemi. Si parla ad esempio di “sblocco” del motore per consentire di superare il limite dei 25 km /h (per legge la pedalata è “assistita” fino a 25 km/h. ad eccezione dei mezzi s-Pedelec che raggiugono i 45 km/h ed infatti sono equiparati ai ciclomotori con obbligo di casco e targa). Un secondo fenomeno sono le eBike in cui non è necessario pedalare. Un fenomeno questo abbastanza diffuso tra i rider per il “food delivery”. Meno frequente ma possibile a causa di una diversa normativa tra Stati Uniti e Europa è l’utilizzo di motori con potenze superiori ai 250 Watt consentiti.
I produttori sono fortemente contrari
L’industria della bicicletta rappresentata da CONEBI, tuttavia, prende una posizione forte contro questa pratica poiché la guida di eBike manipolate sulle strade pubbliche può non solo portare a problemi di sicurezza e problemi tecnici, ma anche a gravi conseguenze legali. Guidare una eBike manomessa su strade pubbliche può portare a procedimenti penali. Guidare una eBike manomessa rischia anche di invalidare l’assicurazione contro terzi o per lesioni personali. Inoltre, i ciclisti rischiano di perdere la loro garanzia e invalidare i loro diritti di garanzia.
L’impegno delle case e delle associazioni per garantire sistemi anti manomissione
Per supportare ulteriormente questa posizione CONEBI ha predisposto un autoimpegno per la prevenzione della manomissione delle eBike. Tutti i firmatari, dalle associazioni nazionali di settore alle società attive nel settore, si impegnano a garantire che tutti i requisiti anti-manomissione applicabili siano soddisfatti, a valutare e migliorare continuamente gli standard esistenti e a sensibilizzare le parti interessate su questa pratica illegale come i rivenditori tramite corsi di formazione, documentazione, workshop e campagne. Anche ANCMA, che all’interno di Confindustria rappresenta i produttori di bici ed eBike, ha siglato l’accordo. Tra i principali produttori di motori e sistemi per le eBike, hanno siglato l’impegno Bafang, Bosch, Brose, Shimano
Fondamentale l’equiparazione delle eBike alle bici
Mentre la grande maggioranza dei ciclisti di e-bike non manomette la propria bicicletta, CONEBI è preoccupato per l’effetto negativo che l’azione illegale di pochi avrà sui tanti che si comportano secondo la legge. CONEBI crede fermamente che l’attuale quadro normativo per le eBike sia adeguato e che la parità di trattamento tra eBike e biciclette sia stato fondamentale per l’aumento dell’uso delle eBike negli ultimi anni. CONEBI vede tuttavia la manomissione come una minaccia a questo quadro stabile. Pertanto c’è una forte motivazione per l’industria della bicicletta per combattere la manomissione.
Vietare i kit per “truccare” le eBike
Erhard Büchel, presidente di CONEBI: “L’industria della bicicletta prende molto sul serio il tema della manomissione e ha avviato diverse azioni per frenare questa pratica pericolosa. Questo impegno personale è solo uno dei pilastri della nostra strategia complessiva. Inoltre, la sorveglianza del mercato deve essere rafforzata a livello nazionale supportata dalle legislazioni europee. Infine, ma non meno importante, condanniamo con forza la vendita di kit che mettono a rischio la sicurezza dei consumatori in quanto l’eBike non è progettata per una velocità così elevata. Chiediamo quindi ai legislatori europei di vietare chiaramente la vendita, l’applicazione e l’uso di apparecchiature ceh consentano la manomissione”
L’impegno di CONEBI
CONEBI sta lavorando insieme ai suoi membri, esperti tecnici e altre associazioni per preparare informazioni supplementari che aiuteranno a seguire le fasi dell’autoimpegno incluso ma non limitato a materiale informativo sui rischi e pericoli di manomissione, consigli su come cooperare con autorità nazionali di vigilanza del mercato, nonché la creazione di partenariati con associazioni affini, organizzazioni di consumatori, rivenditori, polizia, istituti di ricerca sugli incidenti e di prova.